La fase pionieristica dell’ecommerce è finita da un pezzo ed assieme ad essa è finita l’idea che si possa ricevere più dell’80 per cento del traffico dalla ricerca naturale di Google, così come la possibilità che si possa investire nulla per avere in cambio la sicurezza economica.
Ecco quello che succede.
- Molti clienti cominciano la loro ricerca di prodotti da comprare direttamente sui marketplaces, su Amazon, eBay, Fab ed altri ancora.
- La ricerca su Google non è la fonte gratuita di referral per le vendite del tuo negozio. Gli annunci a pagamento sono prominenti sui risultati organici.
- La concorrenza sulle keywords di ricerca organica cresce di continuo. Amazon vende i prodotti che hai nel tuo negozio online e spende molto più di te per promuoverli.
- Il tuo negozio è mobile? Se non lo è, non apparirai nella ricerca sui devices mobile. Ricorda che oramai i clienti comprano utilizzando tutti i mezzi a disposizione.
Bisogna diversificare.
E’ fondamentale che il commerciante online investa in canali al di là della ricerca organica. Quando vedono che il traffico cala, molti commercianti hanno un riflesso condizionato: è il momento di investire in ottimizzazione per i motori di ricerca.
Magari mai fatto prima, si corre ai ripari pensando ad una soluzione, quando sarebbe il momento di diversificare le sorgenti di traffico.
Le ricerche su Google sono sempre più crittografate e se non spendi in pubblicità con AdWords, non troverai quali sono le keywords che si riferiscono al tuo negozio. Potresti avere sempre più informazioni generali sulle tendenze, ma potrebbero essere poco utili al fine di ottenere maggiori vendite.
E’ anche successo che molti negozi online siano stati colpiti da Panda e da Penguin mentre cercavano di usare le migliori pratiche per ottimizzare il sito: il traffico organico è caduto e così gli incassi del sito.
Adesso c’è Colibrì- Hummingbird che rende più difficile lavorare solo su specifiche parole chiave e che produce risultati di ricerca più contestuali ad un linguaggio umano, stabilendo relazioni tra concetti. Ogni anno esce un nuovo algoritmo, vezzoso di nome, che cambia continuamente le regole del gioco.
In termini più espliciti, Google non può più essere inteso come un mediatore neutro tra l’intenzione di ricerca del cliente e lo scopo della pagina, ma sarà sempre più un vero e proprio agente tra richiesta e pagina.
E’ ragionevole pensare che investire in ottimizzazione per i motori di ricerca diventi sempre più difficile da misurare?
E’ quindi il momento di investire in marketing, nell’espansione dei canali di vendita. E’ anche il momento di cambiare il modo di fare business online. La forza e la differenza tra progetti di successo e progetti destinati al fallimento fin dalla partenza, si misura sul modello di business, sulle dotazioni finanziarie e sul realismo del progetto, che non può basarsi sulla semplice vendita a catalogo, né sull’illusione che i progetti senza capo e coda trovino poi un qualsiasi sbocco.
Per chi non fosse ancora convinto, questa immagine mostra la ricerca per “biciclette elettriche”, con i risultati che sono ottimizzati per gli inserzionisti. Magari “biciclette elettriche” non è nel tuo interesse odierno, ma un po’ alla volta questa sarà la situazione per tutti i principali prodotti, con i risultati secchi occupati magari da grandi rivenditori e poche persone andranno “above the fold”.
Costruire strategie di traffico alternative.
Puoi competere con grandi ecommerce, con la grande distribuzione, con chi ha molti mezzi, sul terreno a loro più congeniale, oppure è meglio scegliere il campo di battaglia prima che sia imposto? Si può competere sui Pay per Click e su Google Shopping se si hanno soldi da investire e si è disposti a sperimentare, imparare rapidamente (fallire rapidamente è imparare velocemente) per produrre miglioramenti incrementali.
Ma vanno anche sperimentate strategie e tattiche per espandere i canali di vendita e di marketing al di là del search marketing.
- Essere presenti sui Marketplaces, non rinunciare a vendere su eBay ed Amazon;
- Spendere in pubblicità su eBay ed Amazon, anche se non si vende in questi luoghi;
- Investire anche sui motori di comparazione dei prezzi;
- Investire nelle reti di affiliazione;
- Spendere anche in Facebook Ads;
- Lavorare con annunci di remarketing;
- Costruire boards su Pinterest e post su Instagram;
- Imparare ad usare Twitter per generare conversazioni.
Ancora, se vuoi puntare a migliorare i tassi di conversione.
- Segmentare la tua mailing list ed indirizzare promozioni specifiche a segmenti di clienti;
- Gestire programmi di fidelizzazione;
- Utilizzare Facebook per far crescere la fan base e gli iscritti alle tue mailing list;
- Avere uno shop online mobile friendly;
- Incoraggiare recensioni per il tuo negozio, chiamando i clienti a partecipare;
- Gestire il merchandising del tuo negozio, cosa che pochi davvero sanno far bene;
- Testare ed ancora testare per ottimizzare il tuo negozio;
- Monitorare i prezzi e variarli, sia per promuovere i prodotti che per avere una politica dinamica che non dimentichi i margini ( si lavora per guadagnare…)
Tutti i prodotti sono stagionali, la nostra vita si muove lungo il variare delle stagioni. Perché i negozi online sono così fossilizzati ed immobili?
La SEO è sempre importante.
Bisogna continuare a investire in SEO?
Bisogna seguire gli aggiornamenti e le best practices per l’ottimizzazione?
Assolutamente si. Considera però di diversificare i tuoi investimenti e di impostare una buona strategia.
- Crea contenuti originali.
- Cerca di catturare backlinks da siti affini, magari da bloggers che coprono l’area dei tuoi prodotti.
- Usa una buona struttura SEO nel tuo negozio online. Non puoi avere la sufficienza in un compito di italiano se continui a commettere errori di ortografia e sintassi.
- Il tuo account su Google Webmaster Tools ti dice dove hai problemi, mettili a posto.
- Usa keywords rilevanti per il tuo prodotto, scrivi contenuti che si rivolgano ai consumatori e risultino attraenti.
La SEO è cambiata. Pensa ai consumatori, crea contenuti per i consumatori, in modo che traggano benefici e non creare contenuti alla ricerca di un premio da Google.
fonte del post: SEO Changes Force Merchants to Diversify Traffic
immagine di Heather Paul su Flickr.