Le utilità non fanno i risultati.
Gli strumenti per monitorare i risultati di un sito web producono un monte incredibile di dati con un costo irrisorio, ma non servono a nulla se non si sa come utilizzarli e cosa cercare.
1 – Chiarire la strategia, gli obiettivi di business, gli indicatori di performance (KPI)
A cosa serve uno strumento GPS se non si sa dove si vuole andare ?
Così analizzare un sito web che non abbia alcuno scopo non ha davvero significato.
Le domande fondamentali da non perdere mai di vista dovrebbero essere:
- Perché sto lavorando su questo sito web ?
- Qual’è l’obiettivo di questo sito ?
- Perché ci investo tempo e danaro ?
Per ottenere il massimo dalle statistiche web, bisognerebbe quindi:
- individuare chiaramente l’obiettivo commerciale del sito web
- stabilire come queste finalità si declinano in metriche misurabili
- comprendere quali sono le leve che agiscono direttamente sui vostri obiettivi
esempio:
- voglio acquisire 100o nuovi contatti qualificati in un anno
- attirare 10.000 visite senza rimbalzo in un anno
- vendere un numero definito di pezzi in un tempo dato
Google Analytics permette un collegamento con un foglio di calcolo per analizzare i vostri dati
2 – Segmentare per analizzare meglio
Cosa significa aver il 60% di nuovi visitatori ? 1000 visitatori ? Un tasso di rimbalzo del 42% ?
Nulla. Presi in se e per se stessi questi dati valgono poco.
I dati invece cambiano e ci dicono più cose, se riusciamo a creare i nostri specifici segmenti per capire quello che sta effettivamente succedendo
Creare quindi dei segmenti specifici che isolano le sorgenti di traffico
e trovare quali sono le leve del tuo traffico.
- È il referenziamento naturale ?
- Le fonti a pagamento ?
- Le campagne di mail marketing ?
- Le azioni offline ?
- Le campagne sui social media ?
Questo ti permette di capire il comportamento dei visitatori sul tuo sito
e di spiegare cosa fanno e come lo utilizzano. E soprattutto ti permette di rispondere ad almeno un paio di domande: Quali sono le differenze tra il comportamento che mi sarei aspettato alla partenza del mio progetto e quello che succede veramente ? Cosa posso fare per migliorare ?
Una attenzione precisa ai clienti che convertono
per meglio conoscere cosa rende unici questi visitatori rispetto a tutti gli altri.
Potrebbe essere interessante avere una ulteriore segmentazione: chi compera più della media ? Chi si è anche iscritto alla newsletter ? Tra coloro che navigano per più di tre pagine, quanti comperano, oppure compiono un’azione specifica ?
3 – Comparare le perfomance nel tempo
Anche in questo caso: un dato singolo, preso in se, vale poco. E’ l’evoluzione di un indicatore che permette realmente di capire quello che succede e di esprimere un giudizio.
E’ anche evidente che la scelta di periodi significativi è in funzione della vita del sito:
- prima e dopo una modifica sul sito
- prima e dopo la pubblicazione di un nuovo contenuto
- prima e dopo un test significativo
- …..
4 – Ordinare le parole chiave che hanno fatto trovare il tuo sito per tasso di rimbalzo
Il tasso di rimbalzo è un indicatore da studiare con precauzione. Un visitatore potrebbe essere considerato come rimbalzo anche quando ottiene immediatamente l’informazione che cercava nella pagina in cui è atterrato.
Ma il rimbalzo può anche contare un gran numero di utenti Internet che, dopo una ricerca su Google, si sono trovati di fronte ad un contenuto non del tutto in linea con la loro intenzione di ricerca.
Incrociando i dati delle parole chiave e la frequenza di rimbalzo puoi capire quando si è risposto male alla richiesta dell’utente.
Questa analisi permette di valutare il giusto equilibrio tra l’interesse, la curiosità del visitatore e la realtà della tua offerta .
- Quali sono le parole chiave che potrebbero essere “ottimizzate”, con una migliore pagina di destinazione ?
- Quali sono le parole chiave che raccolgono interesse ma sono scollegate dalla tematica.
- Le parole chiave che “ingaggiano” maggiormente il visitatore nel percorso di persuasione .
5- Raggruppare le pagine per argomento ed identificare il possibile miglioramento ergonomico
Su un sito web, molte pagine sono con ergonomia simile , anche se offrono diversi contenuti al visitatore.
Dall’analisi web si può imparare molto su come guidare i cambiamenti di ergonomia. Per questo è necessario raggruppare le pagine web secondo argomenti
- Le pagine dei prodotti
- Le pagine di conversione
- Le pagine promozionali
In questo modo, si può individuare una specificità di queste pagine nell’ URL, o nel tag title .
Il lavoro di aggregazione dovrebbe consentire di isolare il comportamento degli utenti Internet quando entrano in contatto con un determinato tipo di interfaccia . In seguito puoi identificare le performance in termini di conversione e lavorare per ottimizzare le pagine di destinazione.
fonti utilizzate
Web Analytics Segmentation: Do Or Die, There Is No Try!
The little red book of interactive marketing